Precisazione della C.E.I.
su DPCM del 24 ottobre 2020
Il Dpcm del 24
ottobre 2020 con le nuove misure per fronteggiare l’emergenza
epidemiologica da Covid-19 lascia invariato quanto previsto nel
Protocollo del 7 maggio circa la ripresa delle celebrazioni con il
popolo. Esso rimane altresì integrato con le successive indicazioni
del Comitato tecnico-scientifico.
All’art.1
p. 9 lett. q del nuovo Decreto si legge infatti: “Le funzioni
religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto
dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive
confessioni di cui agli allegati da 1, integrato con le successive
indicazioni del Comitato tecnico-scientifico, a 7”.
Come già ricordato lo scorso 14 ottobre, tra le indicazioni, a
titolo esemplificativo, segnaliamo: guanti non obbligatori per il
ministro della Comunione che però deve igienizzarsi accuratamente le
mani; celebrazione delle Cresime assicurando il rispetto delle
indicazioni sanitarie (in questa fase l’unzione può essere fatta
usando un batuffolo di cotone o una salvietta per ogni cresimando),
la stessa attenzione vale per le unzioni battesimali e per il
sacramento dell’Unzione dei malati; reintroduzione dei cori e
cantori, i cui componenti dovranno mantenere una distanza
interpersonale laterale di almeno 1 metro e almeno 2 metri tra le
eventuali file del coro e dagli altri soggetti presenti (tali
distanze possono essere ridotte solo ricorrendo a barriere fisiche,
anche mobili, adeguate a prevenire il contagio tramite droplet.
L’eventuale interazione tra cantori e fedeli deve garantire il
rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali ed in
particolare il distanziamento di almeno 2 metri); durante la
celebrazione del matrimonio gli sposi possono non indossare la
mascherina; durante lo svolgimento delle funzioni religiose, non
sono tenuti all’obbligo del distanziamento interpersonale i
componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi/congiunti,
parenti con stabile frequentazione; persone, non legate da vincolo
di parentela, di affinità o di coniugio, che condividono
abitualmente gli stessi luoghi dove svolgono vita sociale in comune. |