| LA VISITA AI CIMITERI E IL CALORE DEL CORPO
Nell’attesa del compimento della storia personale e universale, i
cristiani continuano a riconoscere al corpo mortale l’onore che la
resurrezione della carne gli conferisce. Il corpo è la sede nella
quale si realizza la nostra volontà, vive la nostra libertà, prende
forma concreta il nostro amore e la nostra carità, è la sede delle
nostre relazioni: il corpo è tempio dello Spirito Santo (1Cor 6,19).
Al corpo va quindi riconosciuto un grande valore. Nella fede
cristiana il corpo ci ricorda anche che il compimento della nostra
speranza e della nostra redenzione non è solo l’immortalità
dell’anima, bensì la risurrezione della carne! Come la liturgia
della Chiesa ci insegna, la nostra carne “trasfigurata” parteciperà
alla risurrezione e alla vita eterna. In attesa del Giudizio
universale e finale, conserviamo la comunione tra i vivi e i defunti
nella convinzione che tutta la nostra vita sarà liberata dalla morte
e tutta parteciperà alla gloria dei figli di Dio (cf. 1Ts 5,23).
Per questo la Chiesa ha sempre dato grande valore e onore ai
cimiteri, dove la presenza decorosa delle spoglie dei defunti è il
segno visibile che consente a chiunque di accostarsi e pregare per
tutti: conoscenti, parenti, amici e non!
In attesa dell’ultimo giorno, abbiamo in noi stessi un seme di
risurrezione (donatoci dal sacramento del battesimo e rafforzato
dagli altri sacramenti e dalla carità vissuta) quale anticipo della
risurrezione piena che riceveremo in eredità. Per questo, anche il
corpo di ciascuno di noi è risonanza di eternità, quindi va sempre
rispettato; e soprattutto va rispettata e amata la vita di quanti
soffrono, perché sentano la vicinanza del Regno di Dio, di quella
condizione di vita eterna verso la quale camminiamo.
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