29 - 30  NOVEMBRE  FESTA  DI  SANT' ANDREA APOSTOLO,  PATRONO  DI  CASTEL MAGGIORE

 

“Pregate continuamente ”
(1 Tessalonicesi 5, 17)
   

    1. “Pregate continuamente”. La preghiera, una manifestazione di spiritualità e misticismo, dona il coraggio e la forza di lasciarsi plasmare dall’azione di Dio, il quale ci purifica e ci adorna della sua grazia e, di conseguenza, pieni di fede, speranza ed amore, come anche di uno spirito nuovo, siamo pronti ad obbedire al suo piano di salvezza.
Ricordiamo la divina parola del profeta Ezechiele: “Io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra…” (Ez 36, 26-28), cosa che dimostra il meraviglioso paterno amore di Dio verso la sua creatura.
    Così la preghiera cambia la mentalità ed aiuta i cristiani a considerare gli altri fratelli, figli dello stesso Dio Padre. La preghiera educa ed assiste spiritualmente e moralmente tutti, propone e trasmette loro la verità, la luce, la vita, l’amore che è Cristo, Salvatore dell’umanità.

    2. L’Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani, celebrato per la prima volta dal 18 al 25 gennaio 1908, non soltanto è divenuto oggi una prassi comune di tutte le confessioni nel preparare e celebrare la “Settimana di preghiera”, ma, con l’altro avvenimento del 1968, sessanta anni più tardi, in cui venne distribuito per la prima volta il materiale per la “Settimana di preghiera”, sono due storiche tappe, di grande importanza per la riconciliazione, la fratellanza e l’unità dei cristiani, per la realizzazione della volontà di Dio: “che tutti siano una cosa sola” (Gv 17, 21).

3. Degna di menzione è l’Enciclica Patriarcale e Sinodale del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Ioachim III (1902), che è irenica, indirizzata a tutte le Chiese ortodosse, e che costituisce un documento storico per l’unità dei cristiani; e come afferma il padre Le Guillou, teologo romano-cattolico e noto ecumenista, “è stata scritta con spirito del tutto nuovo, pieno di misura e carità”. L’Enciclica sottolinea: “…è noto che è pio e profondo desiderio ed oggetto di continua preghiera e supplica nella nostra Chiesa e di ogni genuino cristiano, conformemente alla dottrina evangelica sull’unità, per la loro unione e di tutti i credenti in Cristo…”.

    4. Mentre il padre Paul Wattson concepiva l’unità come il ritorno delle varie confessioni alla Chiesa cattolica di Roma, e, verso la metà del 1930, l’abate Paul Couturier di Lione diede un nuovo orientamento all’“Ottavario per l’unità della Chiesa”, iniziato a diffondersi nella Chiesa cattolica, come anche in diverse Comunità anglicane, da una parte un po’ prima, abbiamo iniziative di preghiera per l’unità dei cristiani, come il “Manuale di preghiera per l’unità dei cristiani” e dall’altra, più tardi, la Conferenza mondiale di Fede e Costituzione pubblicò il materiale per un “Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani”. Malgrado questo progresso, gli sforzi ecumenici non erano ancora ufficialmente incoraggiati dalla Chiesa cattolica.

    5. Papa Giovanni XXIII, con la sua ricchissima esperienza in Oriente, convocò il Concilio Vaticano II, che aprì le porte ad una collaborazione ufficiale e fraterna tra Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle chiese e il pontificio Segretariato per la promozione dell’unità dei cristiani, per la quale ha lavorato con prudenza e saggezza il Patriarcato Ecumenico, grazie all’imponente ed instancabile figura del Patriarca Atenagoras.

    6. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani nel 2008 celebra il centenario dell’ istituzione dell’“Ottavario per l’unità della Chiesa”. Il testo biblico è tratto dalla Prima Lettera ai Tessalonicesi (1 Ts 5, 17) e ribadisce il ruolo essenziale della preghiera nella comunità cristiana: “pregate continuamente”: fa crescere la spiritualità e la fratellanza tra i cristiani ed ancora fa manifestare la loro unità con Dio e fra di loro. “Pregate incessantemente”: uno degli imperativi di san Paolo ai Tessalonicesi, sottolinea che la vita della comunità cristiana è realmente esultante e prospera solo attraverso una vita di preghiera. Le esortazioni alla comunità di Tessalonica “vivete in pace”, “aiutate i deboli”, “incoraggiate i timorosi”, “non rendete male per male, ma fate il bene agli altri e a tutti”, “rallegratevi sempre”, sono inestimabili diamanti della preghiera, che contribuisce alla reale fioritura della comunità ed alla sua crescita spirituale, morale, sociale e culturale.
    La preghiera costruisce ponti di amore, di pace e di speranza per la realizzazione della volontà di Dio, obbligando così le rispettive comunità a modificare il comportamento nei confronti le une delle altre, ad abbracciare il metodo del dialogo e farle uscire dai propri confini, incontrare le altre chiese e comunità cristiane, comunicare l’una all’altra quale sia la volontà di Dio per la loro unità e testimoniare al mondo i propri sforzi e la loro promessa di collaborazione per l’unità dei cristiani.
    La preghiera continua fa vivere la parentela spirituale che abbiamo avuto come cristiani con il battesimo e la fratellanza, godendo così delle parole divine: “Chiunque riconosce che Gesù Cristo è figlio di Dio, Dio dimora in lui ed egli in Dio. Noi abbiamo riconosciuto e creduto all’amore che Dio ha per noi. Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1Gv 4, 15-16).

    7. Dunque, l’esortazione: “pregate continuamente” è dono divino e deve costituire “una parte integrante della vita dei cristiani”.
    La preghiera è l’unica potenza che può affrontare e vincere la divisione dei cristiani, basta soltanto imparare a pregare, anzi, secondo l’appello di san Paolo: “pregate continuamente”; d’altro canto San Nicodemo l’Aghiorita insegna: “… non pensare mai che, avendo adempiuto alla regola di preghiera, tu abbia terminato ogni cosa in rapporto a Dio”; in verità risveglia la potenza nel profondo che ci eleva verso Dio nella supplica, nella felicità e nell’esultanza spirituale.
    La nostra vita deve servire come preparazione alla preghiera che può dare più presto un risultato positivo riguardo la realizzazione della preghiera di Cristo, che sarà un suo dono e come dice san Giacomo: “Ogni dono buono e perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce” (Gc 1,17).
L’unità verrà nella pienezza dei tempi, quando il Signore lo vorrà, con i mezzi che Egli vorrà; sarà un miracolo! Noi non dobbiamo fare altro che seguire docilmente la volontà di Dio e pregare continuamente.


Chiesa Cattolica

 
Vincenzo Paglia
Vescovo di
Terni-Narni-Amelia

Presidente, Segretariato CEI
per l'Ecumenismo e il Dialogo


  
Federazione delle Chiese Evangeliche in italia

 

Prof. Domenico Maselli
Presidente

  
 

Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e di Malta
ed Esarcato per l’Europa Meridionale

 

Gennadios Zervos
Arcivescovo-Metropolita Ortodosso d’Italia
e di Malta ed Esarca per l’Europa Meridionale
 

 

Aggiornato il
27/11/2008

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