EVVIVA I CAMPI ESTIVI:
PIAZZOLA 2023
Il campo estivo di Piazzola, dedicato
ai bambini di quarta e quinta elementare, è tradizione pastorale di
questa comunità, nata dall’iniziativa di don Luigi Gamberini,
parroco della chiesa di Santa Maria Assunta di Sabbiuno, il quale
negli anni ‘70 ha iniziato a portare, con il suo pulmino Fiat 850, i
bambini del doposcuola parrocchiale in una piccola valle del
Trentino, a scoprire la gioia della vita nella natura e della
scoperta della grazia del Signore.
Nel corso degli anni, tanti volenterosi si sono succeduti in questa
esperienza e hanno portato avanti il sogno di don Luigi dopo la sua
morte. Grazie a questa continua dedizione, sempre più bambini hanno
conosciuto la Val di Rabbi, ospitati in una casa ricavata da una
vecchia piccola scuola dismessa in località Penasa. Le proposte
educative si sono affinate nel tempo, il campo si è strutturato e
successivamente si è trasferito a poca distanza, nella medesima
valle a Piazzola.
E’ una settimana lontano dalle famiglie a tentare di superare i
propri limiti, a mettere in discussione le certezze, a scoprire
quanto siamo amati dal Signore così come siamo. In buona sostanza a
crescere insieme: bambini, ragazzi e adulti.
Questi ragazzi vivono l'età di una prima esplorazione del mondo, che
non è più solo l'universo familiare, ma il mondo dei pari, che
assumono un'importanza crescente. Molti ragazzi vivono ai campi di
quarta e quinta elementare le prime esperienze di giorni vissuti
lontano dai genitori in relativa autonomia. Esperienza fondamentale
nel cammino di crescita.
C'è poi l'aspetto formativo e religioso. In un contesto in cui i
catechisti fanno sempre più fatica a trasmettere contenuti e
giustamente cercano di far fare ai bambini delle esperienze, diventa
fondamentale l'esperienza del campo estivo, così intensa, così
coinvolgente, così prolungata, ricca e totalizzante.
Alessia e Irene
(animatrici-educatrici):
È difficile spiegare in poche righe il campo di Piazzola. Tante cose
si potrebbero raccontare, ma nessuna di queste spiegherebbe a pieno
che cosa sia per noi questa settimana in montagna. Prima a Penasa e
poi a Piazzola, abbiamo avuto l’opportunità di vivere questa
esperienza: all’inizio partecipandovi da bambine, dopo da animatrici
e ora “da educatrici”.
Ancora oggi questo campo in Val di Rabbi porta con sé un fascino
sempre nuovo. Le montagne e i boschi che circondano la casa di certo
creano un’atmosfera meravigliosa e sorprendente, ma non è solo la
natura che rende Piazzola un’esperienza straordinaria.
L’inno di Penasa/Piazzola, che una volta si cantava ogni mattina,
dice: “A Penasa/Piazzola sai cosa c’è? Ci sono i bimbi ecco
perché c’è confusione e allegria!”. A questo campo partecipano
bimbi che fanno le loro prime esperienze in montagna e lontano dalla
famiglia, provando la fatica della salita e la felicità dell’arrivo
alla meta, con qualche lacrima e tanto coraggio. E anche “i grandi”
che vanno al campo, in fondo, vivono dei momenti in cui tornano
bambini grazie ai bimbi stessi che accompagnano. Condividendo
risate, giochi, scherzi, ma anche pianti, dolori e vesciche, si
partecipa ad un’unica grande esperienza: quella del campo che si
costruisce giorno dopo giorno camminando insieme.
Francesco (Diacono)
Quando Don Pier Paolo mi ha chiesto di occuparmi del doposcuola di
Sabbiuno sono venuto a conoscenza anche dei campi estivi di Penasa e
poi Piazzola. Il mio obiettivo è stato di dare un contenuto
formativo a un'esperienza di convivenza a contatto con la natura e
fare di questa esperienza una risorsa per tutta l'Unità Pastorale.
A distanza di un decennio direi che ambedue gli obiettivi sono stati
raggiunti grazie al costituirsi di un gruppo di lavoro affiatato in
cui ciascuno ricopre un ruolo ben preciso. A me le circostanze hanno
affidato quello creativo dello scegliere una storia, scriverla su un
libretto, e infine raccontarla. E la narrazione di storie è da
sempre uno dei più efficaci strumenti di comunicazione. Del resto la
Bibbia che cos'è se non una serie di racconti attraverso i quali Dio
ha voluto parlare agli uomini?
La narrazione è una forma di comunicazione che si rivolge a tutte le
dimensioni dell'uomo: anima e corpo, ragione e sensibilità, logica
ed estetica. Per questo motivo si imprime in profondità nell'animo
di chi ascolta.
Dimentichiamo per un istante di essere adulti che distinguono in
modo netto il vero dal falso, la realtà dalla fantasia. Certo, anche
il preadolescente sa distinguere il vero dal falso, ma vive in un
mondo che possiede anche una terza dimensione, che non è né vera né
falsa, ma è quella ludica dove tutto può succedere, dove si vivono
veramente esperienze profonde, sentimenti forti, avventure
coinvolgenti.
I campi estivi a Piazzola sono stati pensati e vissuti all'interno
di questa terza dimensione. Così di solito succede che, dopo qualche
giorno di permanenza nel campo, i ragazzi vengono catturati e presi
in ostaggio dal mondo della fantasia. Ed è attraverso l'immersione
in questo mondo fantastico che passano gli obiettivi del campo,
primo fra tutti la formazione religiosa.
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