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1 - 30 Giugno 2011

Seguiamo i nostri Diaconi

Eraldo e Francesco

sul Cammino di Santiago de Compostela

 

I nostri due diaconi stanno percorrendo questo Cammino portando le preghiere di tutta
 l'Unità Pastorale di Castel Maggiore.

Su questa pagina è possibile seguirli giorno per giorno grazie agli SMS ed alle e-mail che ci mandano all'arrivo di ogni tappa

 

 

Giorno Tappa Km.
29 Maggio

Chiesa di S. Bartolomeo:  Benedizione ai pellegrini ed alle loro mogli che li raggiungeranno per la seconda metà del cammino
 

-
30 Maggio

Bologna Centrale ore 16,18  - Milano

Milano Centrale ore 19,40  arrivo a Perpignan ore 6,16 del 31/5
 
sms: Siamo sul Dalì, trenino diesel un po' decadente, per nulla chic con poltrone letto spero comode.  I vip non ci sono comunque tutto bene

treno
31 Maggio

Perpignan  - Toulouse - Bayonne - Saint Jean Pied de Port
 
sms: Siamo arrivati a Perpignan, tempo brutto

 
sms: Siamo a Bayonne, piove e fa freddo.  Fin'ora abbiamo mangiato solo panini

 

sms: Saint Jean Pied de Port - Qui e' un mercato, sembra di essere a S. Marino e non all'inizio di un pellegrinaggio
treno
Inizia il Cammino
1° Giugno Saint Jean Pied de Port - Roncesvalles

L'attraversamento dei Pirenei è passaggio impegnativo: il sentiero è quasi sempre in salita, con una pendenza a tratti accentuata; si attraversano boschi fitti di castagni, faggi, abeti con un sottobosco rigoglioso

e-mail:  Carissimi, i pellegrini riescono ancora a stupirvi con i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia. Siamo a Roncisvalle e la prima tappa è andata bene, le gambe girano e la fatica non si fa sentire. Il tempo non ci è amico, fa freddo però almeno non piove. I pellegrini si sono modernizzati, c'e chi si fa accompagnare in taxi, altri, e sono la maggioranza, vivono questa esperienza dal punto di vista meramente sportivo. I materiali usati sono da urlo. La città di Saint Jean Pied de Port ormai è una cittadina turistica, i prezzi sono lievitati e il pellegrinaggio è diventato un businnes. Ogni giorno vi ricordiamo nelle preghiere. Oggi volevamo pregare dicendo un rosario per voi, ma la fatica era tanta e ci mancava il fiato. Comunque basta l'intenzione. Ancora non siamo riusciti a partecipare ad una Messa: gli orari proprio non coincidono.  Oggi abbiamo un dilemma: andare a Messa o cenare visto che sono tre giorni che andiamo a panini. Noi abbiamo già la risposta ma se qualcuno avanza tiepidamente  una controproposta entro le 19,50 ci adegueremo. A parte gli scherzi, l'avventura è molto stimolante e speriamo ricca di buoni frutti spirituali.
Un abbraccio a tutti
Eraldo e Francesco

 

e-mail: Carissimi, questa sera siamo andati alla Santa Messa del Pellegrino (ovviamente dopo aver ben cenato con solo 9 euro: fusilli al sugo di salsiccia -scotti-, trota e patate, dessert , vino di mesa -13 gradi- acqua). Al nostro tavolo c'erano diverse persone di altrettante nazionalità. La Messa del pellegrino è stata una bella sorpresa.  Contrariamente a quanto pensavamo, la chiesa era piena e moltissime persone si sono accostate alla santa comunione. Evidentemente la radice cristiana di questo percorso è ancora molto viva nelle persone. Certo comunque che il contorno che al di fuori dell'ambito religioso si respira è quello meramente mercantile e consumistico. Comunque rispetto alle prime deludenti impressioni ci stiamo ricredendo e il pellegrinaggio ci sta sempre più coinvolgendo. Per darvi un' idea di quanti siamo, all'inizio della messa l'abate ha salutato i pellegrini di diverse nazionalità che saranno state una decina compreso il giapponese e il coreano. Al termine della messa è stata impartita ai pellegrini una speciale benedizione che risale al 1100 e la stessa è stata detta in diverse lingue.  Domani con ogni probabilità modifichiamo la tappa e lo stesso faremo altre volte in quanto occorre andare a caccia di rifugi liberi stante il gran numero di pellegrini. Rassicuriamo comunque le pellegrine che il 18 saremo puntuali all'appuntamento. Durante il Vespro abbiamo ricordato nella preghiera l'unita pastorale e tutti coloro che di persona ci avevano invitato a pregare anche per loro. Per chi volesse pensarci domani dalle ore 7 saremo sulla tratta Roncisvalle - Zubiri.
A presto
Eraldo e Francesco

25
2 Giugno Roncesvalles - Zubiri

E' anche questa una tappa di montagna, però più dolce della precedente. Siamo nella Navarra pedemontana, sempre in zona pirenaica. Passando attraverso i boschi di abeti, roveri e pini si può avere un'idea di cosa doveva essere il Cammino medievale.

sms: siamo a Zubiri in Navarra, terra molto verde e poco popolata: una mini Svizzera. Peccato niente sole,  però no pioggia, ostello molto spartano.

 

e-mail: Oggi a tavola eravamo casualmente seduti con un filippino e un canadese di origine filippina. Eraldo si è dimostrato un navigato comunicatore riuscendo a parlare con loro per quasi un'ora senza sapere parlare le loro lingue; sorpresa delle sorprese il filippino era un anziano prete gesuita rettore dell'Università di Manila. A Zubiri la messa doveva esserci alle ore 18; abbiamo atteso per un'ora con altri pellegrini che arrivasse il prete ad aprire la chiesa e a dire la messa, ma invano. Qualcuno ci ha detto che deve aver avuto un improvviso funerale.
alla prossima
Eraldo e Francesco

 

sms ore 2:35 del mattino : Non riesco a dormire, c'è un "concerto a sette voci" ... pazzesco!  Pazienza.
Eraldo
23,5
3 Giugno Zubiri - Pamplona

Il rio Arga ci orienta nel cammino verso Pamplona. Il sentiero si articola in buona parte seguendo gli antichi tracciati a media altezza sul lato della valle. E' un continuo salire e scendere: a risaltare sono i fitti boschi e i paesini che sembrano essere rimasti fermi ad altri tempi.
 
sms:  Siamo arrivati a Pamplona, oggi sole. Lungo il cammino no bar, no negozi e paesi deserti, per cui digiuno forzato. Nel pomeriggio dopo il riposino, visita alla città tanto per fare due passi in più.

 

sms: Siamo alla cucina dell'ostello, ci siamo fatti gli spaghetti alla carbonara (buoni) poi insalata e frutta: il tutto al costo di 4 euro. Dopo giro della città, poi a dormire.  

19
4 Giugno Pamplona – Puente la Reina

Questa tappa non presenta particolari difficoltà tranne la salita dell'Alto del Perdon; questa altura di 734 metri, situata nella omonima sierra, la si incontra dopo Zariquiegui. Lo si vede da lontano, con la sua fila di moderni mulini a vento, elemento che qui è il vero dominatore.

sms: Siamo a Puente la Reina, oggi c'è il sole e fa più caldo. Anche questa noche il "trombone":  per fortuna ho recuperato i tappi per le orecchie. Fra un po' facciamo la spesa per mangiare. Oggi ho camminato con le mutande appese allo zaino per asciugarle: anche questo è cammino.  
Eraldo
23,5
5 Giugno Puente la Reina - Estella

La tappa non presenta particolari difficoltà, Si esce da Puente la Reina passando per il famoso ponte che l'antica tradizione vuole venisse attraversato dai pellegrini scalzi. Si percorre un tratto dell'antica strada romana e si attraversa la collinosa campagna incontrando un ponte medievale sul rio Salado.

sms ore12:52: Siamo appena arrivati a Estella, nonostante qualche acciacco.  In attesa che apra l'albergo parrocchiale. Oggi tappa facile, fa caldo anche se non c'è il sole.

 

sms: Questa sera abbiamo mangiato tutti insieme la cena offerta dall'ospitalera. E' stata una bella serata multietnica. Ma ciò che farò fatica a dimenticare è stata la messa di corsa di un giovane prete, arrivato all'altare inseguito a distanza dai chierichetti. Non so se era valida; a ogni buon conto avevamo la prefestiva. Ci ha dato la benedizione dei pellegrini in varie lingue.
22
6 Giugno Estella – Los Arcos

E' l'ultima tappa in Navarra e per la prima volta si è immersi in ampi e affascinanti spazi di solitudine. Il dilemma è se deviare verso il monastero di Irache, il più antico degli hospitales per i pellegrini. Dalla fontana, accessibile a tutti sgorga del buon vino.

sms: Siamo arrivati a Los Arcos, va tutto bene; ci stiamo temprando alla fatica , ma non al sole e cio' e` bene

 

e-mail:    Carissimi, finalmente abbiamo trovato una postazione internet. Vi scriviamo da Los Arcos e abbiamo concluso la 6  tappa lasciandoci alle spalle la provincia di Navarra. Oggi grazie al nostro passo abbiamo evitato un maxi temporalone che ci avrebbe annegato. Ieri per la prima volta abbiamo alloggiato in un albergo parrocchiale. L'accoglienza e stata veramente super . Oltre ad un posto per dormire ci hanno offerto cena  e prima colazione il tutto con offerta libera. Ieri domenica siamo andati a messa. Abbiamo riscontrato una certa attenzione verso i pellegrini in quanto la seconda lettura era in inglese e ci ha dato anche la benedizione del pellegrino alla fine. Bisogna pero dire che nel complesso e stata una messa un po' strana, nel senso che era un prete che andava di corsa tanto e vero che all'ingresso i chierichetti lo inseguivano per tenere il passo. In più ha celebrato una messa tutta sua: ha iniziato la consacrazione senza l'ostia e durante la messa ha più volte fatto canti mariani. Abbiamo i primi acciacchi Eraldo a un ginocchio e Francesco al tallone comunque andiamo avanti perentori e ci riteniamo fortunati perche c'e chi sta peggio. Le chiese sono  quasi  sempre chiuse  e le  vediamo solo all'esterno d'altra parte cosa si può aspettare da paesi che sembrano deserti e si rianimano solo a tarda notte. A Pamplona fino alle sette della sera non c'e anima viva in giro, poi la città sembra sprofondare in una festa perenne. Abbiamo anche assistito, in silenzio, ad una manifestazione irredentista basca. I paesaggi che incontriamo sono stupendi e proprio il cammino ce li fa assaporare in tutta la loro tranquillità . Portarsi dietro lo zaino non vuol dire solo sopportare un peso ma e ugualmente faticoso rifare casa ogni giorno al buio e nel trambusto generale. Veramente qui si impara l'essenzialità perche della roba che ci siamo portati dietro potevamo ancora ridurne una parte. Ormai abbiamo incominciato a conoscere i nostri compagni di viaggio e a volte con nostra sorpresa sono diversi da come ci immaginavamo . Per esempio abbiamo incontrato un fiorentino un po' fastidioso e petulante ma sorpresa ce lo siamo trovati a Messa una mezzora prima che la stessa iniziasse. Quindi mai giudicare. Vi pensiamo nella nostra preghiera quotidiana. Le chiese che all'interno siamo riusciti a visitare presentano altari barocchi veramente stupendi e grandiosi fatti di legno ed ricoperti di  lamina  d'oro si coglie in questo tutta la potenza della Spagna nei secoli d'oro.

Ciao  Eraldo e Francesco

21
7 Giugno Los Arcos - Logrono

Oggi lasciamo la Navarra ed entriamo in una nuova regione, La Rioja, famosa in tutta la Spagna per l'eccellente produzione vinicola. E' una tappa un po' temuta per le continue salite che la movimentano.

sms : Oggi piove, tappa lunga,  ci siamo infangati, ma siamo a Logrono nella provincia Rioja. Ho qualche dolorino muscolare un po' fastidioso ma è normale dopo tanti chilometri. A pranzo abbiamo mangiato ali di pollo fritte alla faccia del colesterolo. Ora riposo.  
Eraldo

 

sms: Siamo a Logrono. Andiamo veloci e acciaccati per qualche dolorino. Abbiamo preso acqua per tutto il tempo e le previsioni non sono buone, ma il pellegrino non si ferma per così poco. 
Francesco

28
8 Giugno Logrono - Najera

La regione riojana è per lo più caratterizzata da fertili pianure ondulate, con valli ben coltivate e paesi con negozi e servizi. In questa tappa c'è un solo paese intermedio, Navarrete.

e-mail: Carissimi vi scriviamo da Najera, abbiamo due notizie, una buona l'altra meno buona. La buona e che non piove più, la cattiva e che Eraldo,   oggi ha dovuto lasciare il percorso a metà perchè ha una forte tendinite alla gamba. Speriamo che domani sia tutto passato per proseguire indefessi verso la meta. Vi sapremo dire. Siamo in una zona vinicola dove il vino e buono e costa poco. la cosa ci fa molto piacere perche cosi pasteggiamo a litri di vino. La cosa sorprendente e che durante il tragitto abbiamo trovato distributori di vino ai pellegrini, evidentemente hanno capito che il vino fa meglio dell'acqua, il prof. puntualizza che era cosi anche dieci anni fa. Quello che sicuramente e cambiato e lo spirito generale del pellegrinaggio. Il pellegrino ora e una mucca da mungere, pensate che per visitare una delle poche chiese aperte al mattino bisogna pagare un euro, oppure dove una volta c'era la signora Felicia che dava gratuitamente fichi e prugne ai pellegrini ora c'e una tizia che chiede due euro per mettere un timbro. Il fatto che ormai il pellegrinaggio e un affare lo si può vedere attraversando i paesi che sono pullulati di alberghi, ristorante, camere da affittare ecc. In ogni paese c'e una bella chiesa romanica/gotica con interni barocchi di grande sfarzo tanto che l'altare a volte passa in secondo piano. Pensate che in una celebrazione il sacerdote, e quindi l'eucarestia, erano coperti da sei grandi candelabri e alle spalle c'era una folla di statue di santi che attiravano l'attenzione. Abbiamo anche incontrato, finalmente, un prete che ha fatto accoglienza ai pellegrini al termine della messa, dove gli italiani pur essendo solo secondi agli spagnoli nell'albergo erano solo tre. A Logrono abbiamo assistito alla messa nella cattedrale che e un edificio veramente bello e dove si può ammirare anche un dipinto di Michelangelo. A differenza di dieci anni fa quando al pellegrino venivano offerti menu grassi , unti e poco digeribili, oggi la cucina e migliorata tanto che mangiare al menu del dia o del pellegrino costa poco e si gode. Il prof. aggiunge con buon vino e poca spesa. A proposito non temete , le difficoltà si incontrano , gli imprevisti anche ma siamo decisi a tenere duro fino alla fine
A presto
Eraldo e Francesco

 

sms ore 21.10:  Siamo determinati a proseguire nonostante qualche acciacco. Continueremo come da programma
Eraldo e Francesco
29
9 Giugno Najera – Santo Domingo de la Calzada

Il percorso è sicuramente più piacevole e rilassante della giornata precedente: si svolge interamente tra campi coltivati, vigneti e sentieri agricoli; a volte procede parallelo alla statale nazionale ma senza toccarla.

sms : Oggi riposo, sto meglio. Se continua così domani cammino. Sono a Rioja, la città dei galletti e qui è festa in tutta la regione. Questa sera dormo dalle monache. Il tempo è bello.
Eraldo

 

sms :  Sono arrivato a Santo Domingo de la Calzada. Oggi qui è tutto chiuso per la festa della Rioja. I galletti si possono vedere solo a pagamento e  ... allora li pago a tavola. Domani si riprende in due.
Francesco

Bisogna precisare che nella cattedrale di questa città, a fianco del monastero dove dormono i Pellegrini, vi è una nicchia con due galli per ricordare il miracolo del gallo cotto e ritornato in vita. Si sentono cantare appena si entra in chiesa e le monache sono addette alla loro cura e tourn over. Assurdo che ora si debba pagare per vederli!
Anche questo non è un bel segno del Cammino come businnes ...

21
10 Giugno Santo Domingo de la Calzada - Belorado

In questa tappa lasciamo la provincia/regione di La Rioja per entrare nella grande e storica Castiglia-Leon. Grazie alla recente realizzazione di una pista pedonale che procede parallelamente alla statale, è diminuito per il pellegrino il pericolo di incidenti.
 

e-mail: Carissimi,  faccio un dispetto a Eraldo,  e mi connetto mentre sta facendo la doccia. Ho controllato le notizie pubblicate sul sito e relative al nostro pellegrinaggio: per fortuna niente di compromettente è stato pubblicato. Oggi e una bella giornata perche Eraldo ce l'ha fatta a fare la tappa, nonostante la tendinite. ma il tempo é veramente inclemente: freddo e pioggia. Ieri abbiamo dormito all'albergo delle monache cistercensi, per amore di patria, ma ci siamo pentiti perché era veramente squallido in confronto a quello municipale, che era nuovissimo. Abbiamo assistito però ai vespri delle monache, circa una quindicina che però cantavano come se fossero tutte soliste: meglio il coro di Bondanello. ha detto messa un vecchio prete tutto artrosico, che camminava a fatica e aveva le mani rattrappite. Ha fatto però una splendida omelia, che siamo riusciti a capire. Le tappe di ieri e di oggi erano riposanti; ora ci aspettano quelle impegnative. Sta finendo il credito e devo chiudere.
Da Belorado  passo e chiudo. 
Francesco

 

sms: Sono a Belorado e ci sono arrivato con le mie gambe. Oggi giornata autunnale con pioggia e freddo. Il paesino non è un granché quindi nel pomeriggio riposerò.   Eraldo

22,5
11 Giugno Belorado – San Juan de Ortega - Atapuerca

Dopo la fastidiosa vicinanza dell'asfalto di ieri, finalmente la Castiglia riceve il pellegrino nel suo paesaggio aspro, duro e affascinante. Si cammina tra gli infiniti campi e altipiani della regione, dove la cognizione del tempo sembra svanire.

Scambio di sms tra i pellegrini sul Cammino di Santiago ed i pellegrini in cammino per S. Luca

sms: Siamo sui  Montes de Oca:  passeggiata rilassante di 30 Km. Non ci ferma più nessuno 
Francesco

sms: Noi invece stiamo salendo a S. Luca. Questa mattina abbiamo preso tanta acqua!

sms: Qui invece c'è il sole finalmente. Un saluto a tutti i pellegrini bolognesi
Francesco

 

sms: Hola a tutti!! Siamo a Atapuerca. Dopo 29 km la gamba regge come spero il tempo che oggi è stato buono. Ho saputo che voi pellegrini  vi siete bagnati. Domani Burgos poi la mesetas e dopo Leon dove finalmente appuntamento con le mogli.  Eraldo

29,5
12 Giugno Atapuerca - Burgos

La tappa inizia tra gli ultimi boschi dei Montes de Oca e la campagna castigliana. Gli ultimi 10 Km di questa tappa invece metteranno a dura prova i pellegrini per le strade asfaltate e l'attraversamento della zona industriale di Burgos.

sms ore 8.10: Stiamo andando a Burgos. Eraldo ha ancora problemi alla gamba. Tappa leggera. Ce la faremo.
Francesco

 

e-mail: Non ci siamo ancora persi sull'altopiano della Meseta, ma siamo a Burgos, dove siamo arrivati dopo un attraversamento di periferia veramente estenuante. Ci siamo arrivati nonostante  alcuni problemi fisici che la nostra volontà di ferro ha facilmente, faccio per dire, superato. Ci rendiamo conto di essere in ritardo sulle comunicazioni giornaliere, ma da giorni non abbiamo avuto modo di accedere a una postazione internet. Avremmo tante cose da dire, vediamo di dirne alcune: Il cammino ci riserva sempre delle sorprese e delle curiosità. Innanzi tutto i personaggi che si incontrano. Ve ne sono alcuni veramente spassoso e divertenti . C'e ad esempio un tizio che noi abbaiamo soprannominato lo scamano perche al suo bastone bicornuto ad ogni tappa attacca la qualunque, ci sono i giapponesi che si contendono il primato olimpico di arrivare per primi alla meta successiva ungendosi perbenino tutti i muscoli alla mattina. il risultato e che nel pomeriggio stanno in branda a dormire fino a cena. Poi ci sono i figli del vento e gli adoratori del dio sole tutta gente legata alla new-age. Poi ci sono i galletti stagionati che agganciano le tardone esibendosi in prove di agilità con scarso successo. Altra sorpresa sono gli incontri. Come è stato, se vi ricordate con il rettore della facoltà di Manila, anche l'altra sera a cena  eravamo in compagnia di due spagnoli. Ebbene abbiamo fatto una lunga conversazione sulla storia spagnola e del cammino di Santiago  rendendoci conto di trovarci di fronte ad un esperto che ci ha raccontato l'origine della credenziale che vi sintetizziamo: la credenziale era un documento che all'origine serviva per dimostrare che si era scontato una penitenza o anche una pena per un delitto commesso. In altre parole con l'avvallo del papa per quanto riguarda la penitenza confessionale e l'avvallo del re per quanto riguarda la pena civile il rampollo di turno partiva era esentato dai pedaggi e una volta arrivato a Santiago veniva amnistiato da ogni pena e la credenziale serviva per dimostrarlo. Visto che abbiamo un po' di tempo vi comunichiamo alcune curiosità.  A Najera i pellegrini al termine della Messa vanno a suonare una campanella per tre volte o tocchi che sono una sorte di saluto: uno al Santissimo, uno alla Vergine e una a Santiago. A Santo Domingo della Calzato nella cattedrale ci sono continuamente due galletti vivi in una gabbia appesa al muro. L'origine di questo fatto risale ad un miracolo compiuto da Santo Domingo che ha fatto ritornare vivi due galletti già cotti e pronti per essere mangiati. I galletti pero non li abbiamo visti perche si pagavano 3 euro per entrare in cattedrale. Credeteci i pellegrini sono mucche da mungere, in giro si respira aria di affari. I pellegrini che fanno il pellegrinaggio devotionis causa sono veramente pochi. Ora sta passando l'idea di trasformare il pellegrinaggio da religioso a culturale. Dopo la Navarra , dove si respirava un'aria generale di ricchezza, ora il paesaggio e più povero e nei paesi incontriamo molte case fatiscenti. Anche molte chiese spesso sono chiuse , secondo noi, da tempo considerato la sporcizia che c'e all'ingresso. A Santo Domingo abbiamo anche partecipato ai vespri cantati dalle monache cistercensi e abbiamo sentito la mancanza di suor Amabel. Dopo settimane di montagna entrando questa mattina a Burgos abbiamo sentito puzza di smog e quant'altro Il cammino è faticoso ma attraversando la Rioja ed ora la Meseta, ci siamo sostenuti con litrozzi di vino tinto( rosso) a buon prezzo, buono e una discreta gradazione alcolica(13) rimanendo comunque sempre molto sobrii perche l'alcol si smaltisce camminando. Siamo sicuri che queste scarne e sgrammaticate cronache faranno venire la voglia a qualcuno di ripetere la nostra esperienza. Tanti saluti ai nostri co-parroci che ricordiamo sempre , al cappellano e a tutti voi.
Eraldo e Francesco 

 

Sms : Siamo a Burgos in un albergo in centro, nuovo e molto bello. Stiamo pranzando con un panino al salame e una boccia di vino. Nel pomeriggio giro della città poi messa. Domani inizia la mesetas con tappe più desertiche.

21
13 Giugno Burgos - Hontanas

Il primo tratto della tappa, fino a Rabé de las Calzadas, è facile lungo la valle del rio Arlanzon. Dopo Rabé comincia l'ascesa alla prima di una serie di meseta. In questi luoghi le illusioni ottiche sono frequenti ed è spesso difficile calcolare le distanze.
 

sms ore 7.30 : Siamo in cammino verso Hontanas nel deserto della meseta. Sopportiamo gli acciacchi.  Bel sole

 

sms: Dopo trenta km di mesetas con sole a picco siamo a Hontanas, un paese che vedi all'ultimo metro di cammino perché è in una buca. Comunque tutto bene, ma siamo un po' provati.

29
14 Giugno Hontanas - Fromista

Tappa lunga ma che merita lo sforzo,  ha comunque ottimi rifugi intermedi.
Il paesaggio è lo stesso del giorno precedente. Si cammina in piano, eccezion fatta per la salita dell'Alto di Mostelares (910 mt.).

sms: Dopo 34 km siamo a Fromista un paesone in mezzo alla meseta dove per kilometri non trovi nulla e i pochi paesi sono deserti. Ora sono in branda e c'è già chi russa...... 
Eraldo

34,5
15 Giugno Fromista – Carrion de los Condes

Percorso facile. Il Cammino segue un comodo sentiero pedonale, marcato da numerose colonnine in pietra con il simbolo della conchiglia. Il sentiero è un interminabile rettilineo parallelo alla strada asfaltata. Il paesaggio è assolutamente piatto, senza punti di riferimento e la meta sembra non arrivare mai.

sms ore 7.08 : Siamo in cammino verso Carrion de los Condes. Tappa facile.
Siamo a metà percorso

Francesco

 

sms ore 15.04: Oggi tappa breve e poco faticosa anche se la fatica si fa sentire specie su piedi e gambe. Siamo a Carrion de los Condes e mancano 395 kilometri alla meta. Qui tutto ok anche se mi hanno cambiato maglietta e asciugamano nonostante fossero appesi con le spille. Ho ancora un po' di fastidio e dolorino alla gamba. 
Eraldo

20
16 Giugno Carrion de los Condes – Terradillos de Templarios - Sahagun

La tappa precedente non è stata che un anticipo della monotonia che anche in questa giornata si presenterà. Poco dopo la partenza iniziano 17 Km. ininterrotti di nulla. Non un paese, non un cambio di paesaggio mutano l'orizzonte di questo tratto.

sms ore 8.57 : Tutto bene. Passo lento ma costante. Oggi vogliamo portarci avanti per accorciare la tappa di sabato. Eraldo si trascina la sua tendinite. Siamo partiti alle 6, cielo coperto dopo due giorni di sole cocente.

 

sms: Oggi, visto che c'era un bel tempo ventilato, abbiamo deciso di avvicinarci a Leon e quindi tappa da 39 km. Sono morto!!!!!!! 9 ore di cammino però dopo la doccia va meglio. Siamo a Saugun che mi pare il solito paese già visto. 

 

mail:  Carissimi, non siamo morti solo un po' affaticati e con qualche acciacco ma dopo quasi 350 kilometri la cosa e più che normale. Lunedì siamo entrati nella Meseta. Il paesaggio e completamente cambiato. Vaste distese di terreno che si perdono a vista d'occhi. Presenza dell'uomo e delle case pari a zero. Solo oggi per esempio abbiamo camminato per 17 kilometri e non abbiamo incontrato anima viva. Lo spettacolo e suggestivo, sembra di essere nel deserto. I paesi, non si sa per quale ragione, sono costruiti non sull'altopiano ma negli avvallamenti. Capita cosi che un paese lo intravedi negli ultimi 200 metri. Naturalmente nella Meseta il caldo e il sol leone la fanno da padroni. Sarà anche per questo ma i paesi continuano a sembrarci deserti. Se non ci fossero i pellegrini non so di che cosa possono vivere. Dopo Buros siamo arrivati a Hontanas , poi abbiamo toccato i paesi di Fromista, Corrion de los Condes ed oggi dopo 39 kilometri siamo giunti Sahagun. Durante questo cammino abbiamo ancora sperimentato come i pellegrini siano mucche ma mungere, per fortuna a S. Nicolas , un albergo retto da italiani, abbiamo sperimentato la vera accoglienza del pellegrino. Abbiamo perso molti compagni di viaggio forse perche alcuni si sono fermati a Burgo. Non c'e più lo scamano, e i figli del vento. In compenso abbiamo acquisito la maratoneta che vuole fare tutto il cammino di corsa.... vedremo se schiatta prima. Da segnalare che in ogni paese esistono una o più chiese di grande bellezza segno di un passato con i fiocchi. Abbiamo anche dormito in un convento di clarisse e con loro abbiamo recitato i vespri. La meseta che fra un po' diventerà del colore del sole quando il frumento maturerà è ricca di corsi d'acqua e facilmente si trovano anche di epoca antica canali di irrigazione artificiali fra questi merita di essere segnalato il real canal di Siviglia. Vi ricordiamo nelle nostre preghiere. Alla prossima .Ciao
Eraldo e Francesco

39
17 Giugno Sahagun – El Burgo Ranero - Reliegos

Poco dopo Sahagun, volendo, una deviazione porta a un cammino alternativo a quello tradizionale, seguendo l'antica Via Traiana. In questo caso il Cammino non porterà a El Burgo Ranero; infatti la Via Romana vi condurrà direttamente a Marsilla de las Mulas.

sms ore 6.45 : Ieri siamo arrivati distrutti. Oggi proviamo ancora a portarci avanti: direi a Reliegos.  Buona giornata a chi ci legge.

 

mail: Carissimi,  chi la dura la vince; dopo due giorni di cammino desolantemente noioso per la meseta sterminata eccoci qui nella famosa città di Reliegos, che si attraversa con tre passi e tre quarti. L'albergo dei pellegrini e veramente ottimo: il migliore che abbiamo trovato finora nel rapporto qualità -prezzo. La Meseta ci ha stancato, ma, ora che abbiamo superato l'ostacolo, siamo soddisfatti e in discreta forma, pronti per affrontare la restante parte del percorso con le nostre dolci meta. Quello che è interessante raccontare è la tipologia degli edifici tradizionali di questa regione; pensate che sono costruite con mattoni di fango impastato con paglia e cotti al sole. Abbiamo perso il gruppone che ci ha tormentato dall'inizio del percorso, poichè abbiamo fatto 13 km in più rispetto alle tappe canoniche. Adesso viaggiamo in discreta solitudine. Lungo il cammino abbiamo incontrato almeno una decina di croci di pellegrini(tutti maschi) morti negli ultimi 10 anni. E siamo solo a meta. Dite ai Don di prepararsi all'occorrenza. Non osiamo dichiarare con schiettezza quel che facciamo tutte le volte che ne incontriamo una. Continua la galleria dei personaggi: oggi abbiamo incontrato un : udite, udite: 73enne di Varese, che vuole farsi tutto il percorso in 17 giorni e viaggia con il ghiaccio appiccicato a un ginocchio dolorante. Ieri nel rifugio delle monache clarisse eravamo in camera con l'unico danese cattolico devoto, che ha partecipato anche ai vespri delle monache. Aveva una gran voglia di attaccare bottone, e ci e riuscito chiedendo a Eraldo metà della sua saponetta. Abbiamo incontrato ieri alcuni italiani tra cui un torinese di 64 anni (ahi,ahi) plurinfartuato che affrontava il cammino con il metodo suo: partire come noi da St Jean per farsi fare il timbro e farsi portare in auto a Roncisvalle. Dalle monache abbiamo notato la figura dell'albergatore, un posapiano d'altri tempi, che sembrava uscito da un film su Dracula il Vampiro.
Eraldo e Francesco

31
18 Giugno Reliegos – Leon    

Tappa faticosa. Fino a Mansilla il Cammino procede seguendo il sentiero regolarmente alberato. Dopo la via si sovrappone alla trafficata statale N 601. E' sicuramente uno dei tratti più brutti e meno stimolanti di tutto il cammino. Alla fine c'è anche l'attraversamento della tristissima zona industriale di Leon.
Qui al Cammino si uniscono le mogli

sms: Questa sera alle 19 incontro con le mogli, speriamo. Domani inizio del cammino insieme per l'ultima volata.

 

sms: Siamo arrivate, tutto bene. I mariti ci hanno tenuto a fatica il letto altrimenti sistemazione al gran hotel. Li abbiamo trovati bene: belli e abbronzati. La tappa di oggi è stata breve  e di trasferimento attraverso la periferia. 

22
19 Giugno Leon – Villar de Mazarife

L'uscita da Leon è peggiore dell'ingresso, dovendo camminare su asfalto immersi nel frastuono del traffico. Si prosegue su asfalto, passando per una zona industriale, fino a  La Virgen del Camino. Qui ci sono due alternative: Quale prenderanno i nostri amici?

mail:  Oggi siamo in 4 davanti alla tastiera. Alloggiamo in una comoda camera matrimoniale a 4 letti. La tappa fino a Villar de Mazarife e' stata facile anche per le mogli, che hanno iniziato bene il percorso, demolendo i nostri timori al riguardo. Maura mi ha rovesciato lo zaino e messo tutto a lavare e ora sono qui a scrivere praticamente in mutande. Eraldo invece per ora e' pienamente soddisfatto, come sempre, del trattamento riservatogli dalla moglie (perche' finalmente non lava più!). Qui alloggiamo in un albergo comodo quando siamo arrivati, ma che ben presto si e' riempito di pellegrini tra i quali una comitiva  di ragazzi coreani poco più che dodicenni, che viaggiano con tamburelli appesi allo zaino e che ieri ci hanno intrattenuto fino alle 22. Temiamo che lo stesso spettacolo si ripeta anche questa sera. Tornando a ieri, a Leon per noi non e' stata una bella giornata: eravamo tanto in apprensione perche' le mogli tardavano ad arrivare e noi le avevamo dichiarate praticamente presenti e avevamo occupato due letti anche per loro. Però la monaca che controllava l'afflusso si e' resa conto che la conta dei letti rimasti liberi non tornava, incrociando i dati col suo libro-mastro. Alla fine Eraldo, che si era coraggiosamente fatto avanti, mentre Francesco stava nascosto all'ombra delle due signore appena arrivate, si e' coraggiosamente sorbito un solenne cazziatone, che però ci ha aperto la porta dell'albergo. Se vi venisse voglia di passare un giorno da queste parti vi consiglio di tirare avanti e proseguire fino alla prossima città di media grandezza, perché siamo qui dalle 12,30 e non sappiamo come fare a tirare sera. L'unico diversivo che ci attende e' lo spettacolo, già visto e ahimè udito dei Coreani, ma, rotti a tutte le fatiche, riusciremo a sopravvivere anche a questo trauma. Oggi e' la festa della Trinità dite ai parroci che non ci siamo dimenticati e che siamo andati a Messa. Qui le messe sono più ordinate e caste che a Bondanello perchè le donne sono divise dagli uomini: le prime stanno davanti a dare il buon esempio,  mentre gli uomini stanno in fondo ad osservare le donne senza essere visti; peccato che l'età media dei fedeli superi di gran lunga la nostra, e che il prete a fine messa si sia lamentato per la mancanza dei bambini alla messa domenicale.
Se qualcuno di voi ha qualche soldo da investire, Eraldo che si spaccia per buon economista, consiglia di venire qui ad acquistare qualche casa. Ce ne sono in vendita di tutte le specie: da appartamenti bi e tri locali a casa costruite con il fango. Eraldo dice che queste ultime sono le più interessanti perche costano poco e un giorno potrebbero avere un grande valore storico. A parte gli scherzi si nota , proprio da tutti questi immobili in vendita, che la crisi economica anche qui sta facendo strage. Vi sono in realtà abitazioni costruite con il vecchio ed antico sistema di impastare fango e paglia e  che necessitano di una grande manutenzione perchè ad ogni temporale un pezzo di casa viene giù. Alcuni abitanti, nelle zone più lontane dai centri abitati, vivono ancora in case scavate nella roccia della montagna, si vedono infatti di tanto in tanto spuntare i camini. A Reliegos abbiamo avuto l'opportunità di vedere, se pur abbandonato, un vecchio villaggio costruito o meglio scavato nella roccia.  
Eraldo, Francesco, Luisa e Maura
p.s.
Tanto per non dimenticare le nostre origini siamo alloggiati nell'albergo Jesus.
Nelle prossime tappe non avremo tempo e opportunità per scrivere così a lungo, ma vi penseremo ....

 

sms ore 20.25 : Stiamo finendo una cena pantagruelica per 9 euro.
Non torniamo più
21,5
20 Giugno Villar de Mazarife - Astorga

La lunghezza della tappa è compensato da un terreno piuttosto piano e gradevole, dove i canali d'irrigazione e qualche fronda di pioppo danno sollievo nel cammino fino allo storico ponte  sul rio Orbigo. Poi il paesaggio inizia a mutare ed all'orizzonte si vedono i Montes de Leon.
 
sms ore 5.30 : Siamo in partenza per Astorga, la città di Gaudi'

 

sms : Siamo arrivati ad Astorga alle 13:30 dopo 31 km. Il percorso è stato un sali e scendi ma le mogli hanno superato brillantemente la prova del fuoco da vere pellegrine. Sia ieri sia oggi siamo in un bell'albergo avendo una stanza tutta per noi. Fa caldo e tutto ciò aumenta la fatica. Dopo la doccia, ora andiamo a mangiare.

 

mail:  Carissimi, approfittiamo dei pochi minuti concessi dalle signore, che stanno arrivando a prendere possesso di questa postazione, per fare l'elogio delle nostre valenti mogli, che oggi hanno superato la prova decisiva macinando in poco più di 7 ore 31 km di cammino deliziato da salite e discese, che hanno messo in difficoltà anche rappresentanti del sesso forte di età più verde. Detto questo, siccome non sono ancora arrivate azzardiamo un altro profondo pensiero destinato a dare direzione diversa al corso della storia dei prossimi secoli. Il paesaggio sta finalmente cambiando: non ne potevamo più di monotona Meseta, di campi di grano sterminati e di interminabili periferie urbane: ora siamo in un paesaggio ondulato e, per nostra fortuna disseminato da vigneti, che ci consentono di comprare nei supermercati bottiglie di vino DOC a 1 euro. Ci fermiamo e cediamo la tastiera.
Francesco e Eraldo

 Qualcuno aveva dubbi? noi no! Abbiamo affrontato questa tappa e così sarà per tutte le successive, anche per quelle molto impegnative che ancora ci attendono. Siamo o non siamo di Bondanello!
Dopo aver riposato un paio d'ore, adesso affrontiamo la città, ripuliti e ben vestiti (si fa per dire). Faremo la Via del Corso cioè la Calle del Camino.
Un abbraccio a tutti.
Maura e Luisa

Riprendiamo la tastiera per aggiungere che il nostro cammino ha incontrato un soccorso imprevisto proprio nel momento più critico di una impervia salita, paragonabile a quella famosissima del Ghisallo nella quale si cimentava il celebre Coppi. Proprio al culmine del Calvario ci ha soccorso un volontario arrivato fin lassù con carriolino e bibite e che ci ha confortati di gassose, succhi di frutta e frutta vera al prezzo di un semplice "donativo". Il Cammino e' anche questo. Aggiungiamo a rafforzare la nostra già alta autostima e per ottenere il plauso dei posteri che siamo arrivati all'albergo dei pellegrini prima di coloro che per 15 giorni ci hanno fatto mangiare la polvere perchè ci sorpassavano inevitabilmente. Il sole e' spietato e non fa mostra di essere stanco di bruciare le gambe e le coppe dei poveri pellegrini. Luisa si e' trovata di fronte a una brutta sorpresa che ha deturpato il candore delle gambe di cui andava fiera. Là dove splendeva il suo celebre colore naturale , ora spicca un indecoroso color fetta di salame , bisognoso di varie applicazioni `per evitare il peggio. Imprevisti del cammino. Eraldo invece, per aver messo una ginocchiera ha le gambe a stelle e strisce e chiede ai parroci  se al ritorno, considerate le alte temperature estive, perderà il suo decoro diaconale se metterà i pantaloncini corti. Poniamo in anticipo questo quesito per consentire ai parroci un congruo periodo di discernimento della situazione onde poter decidere. Nel frattempo sta, nella peggiore delle ipotesi valutando l'eventualità di trascorrere l'intero periodo estivo a Lama Mocogno, fino a raggiunta decenza visiva. Non vorremmo tediarvi con la conta di queste nostre tragedie, ma dirvi qualcosa di allegro , ma la situazione non ce lo consente. Domani le nostre consorti affronteranno la terza tappa, la decisiva, con un accumulo rilevante di acido lattico. Eraldo, noto ciclista esperto di acido lattico avrebbe la soluzione del problema, ma si e' rifiutato di intervenire perchè già sufficientemente provato. Data la lunghezza della mail rimandiamo a domani le nuove su Francesco, che e' stato ingaggiato in un film dal titolo "Lawrence d'Arabia".
A presto
Francesco e Eraldo

31
21 Giugno Astorga – Rabanal del Camino

Giornata piacevole che non presenta difficoltà. Dopo Astorga la linea dell'Orizzonte cambia definitivamente aspetto all'avvicinarsi dei Montes de Leon, verso i quali ci si incammina. E' nella tappa odierna ed in quella di domani che si toccano le quote più alte del Cammino.

 

sms: Hola! Siamo arrivati a Rabanal del Camino, presso l'ostello retto da inglesi della compagnia di San Guglielmo.
Oggi tappa facile di 21 Km. con ultima salita impegnativa ma le gambe reggono bene ed il morale è alto.  Vicino a noi ci sono dei monaci che hanno la missione di assistere i pellegrini:  verificheremo.
Ciao a tutti quelli che ci leggono.

20,5
22 Giugno Rabanal del Camino - Ponferrada

In questa tappa si toccano i punti più elevati del cammino jacopeo, il dislivello da coprire non richiede uno sforzo eccessivo. Il paesaggio che si attraversa, così spopolato, dall'aspetto un po' misterioso, e dall'aria limpida della montagna, predispongono l'animo a percorrere di buona lena il cammino.

mail:  Carissimi,
eccoci ancora a voi, Vi scriviamo da Ponferrada la citta dei templari. Oggi tappa lunga e faticosa . Abbiamo superato una catena montuosa. Le nostre mogli ci meravigliano perche non cedono, anzi hanno tanta di quella energia che fa impressione: queste donne!!!!
Ma andiamo con ordine. Vi avevamo lasciati a Villar de Mazarife. Poi dopo una tappa facile siamo arrivati a Rabanal del Camino un paesotto situato a 1400metri di altezza. In questo luogo opera la compagnia di San Gaucelmo, di cui l'omonimo albergo, retto da inglesi. A fianco ci sono i monaci , due, di cui uno e' un prete. La loro accoglienza e stata buona. abbiamo assistito alla Messa, alla compieta e ci e' stata impartita la benedizione del pellegrino.   La sistemazione nell'albergo e stata confortevole e la presenza degli inglesi ha reso il tutto un po' .... all'inglese insomma. Questa mattina siamo partiti di buon ora. Il tempo era decisamente pessimo, anche se non pioveva però  faceva molto freddo.  Ci siamo fermati in un paese dimenticato da Dio e dagli uomini: Foncefabon un luogo abbandonato che vive solo del passaggio dei pellegrini. Dopo parecchi kilometri abbiamo incontrato dei "templari moderni" una sorta di matti che vivono isolati dal mondo e che offrono un minimo di assistenza (caffe') ai pellegrini. Per fortuna che il tempo ha retto e che tutto sommato non e stato caldo perche' l'avvicinamento a Ponferrada e' stato duro. Complimenti alle nostre signore che hanno retto , complimenti al tempo che ha retto, complimenti a noi che abbiamo retto le signore e il tempo. L'albero di Ponferrada e' molto grande e come ci capita da quando sono giunte le signore ( chissa perche' ) abbiamo una suite a quattro posti. Per la prima volta abbiamo assaggiato, bevuto, ma si scolato una bottiglia di sangria che a tutti e' parsa molto buona. Per onore di cronaca la Maura e' andata a dormire perche era stanca... di sangria. A proposito del fatto che Francesco e' stato ingaggiato per  quel film , ricordate? Ebbene il tutto nasce perche' per salvarsi la coppa del collo dal sole cocente il nostro diacono  viaggia con un fazzolettone legato al berrettone che svolazza al vento del deserto. I diaconi ogni tanto presi da foga spirituale indicono concilii su argomenti vari: il primo verteva sul digiuno eucaristico, il secondo sulla priorità da assegnare alla messa o alla cena, il terzo un po' piu' profano riguardava il sudore. I primi concilii si sono conclusi con una decisione ponderata e rassicurante. Per il terzo la discussione e' ancora in corso essendo intervenute le donne.
Vi ragguaglieremo in seguito... se vi interessa!!!
Bene il tempo sta per scadere i soldi pure quindi non ci resta che salutarvi di cuore noi, le nostre vesciche (che non sono le mogli), le mogli .
Ciao alla prossima
Eraldo, Francesco, Luisa, Maura

32,5
23 Giugno Ponferrada – Villafranca del Bierzo

Il Cammino si dipana interamente nel Bierzo, la lunga valle leonense racchiusa tra la Cordigliera Cantabrica, i Montes de Leon e il Massiccio Galaico.

mail:   Eccoci ancora qua.
La Compagnia non dell'Anello, ma della Mucilla (zaino in spagnolo) dopo essersi giorni fa ricongiunta e non dispersa, sotto la sicura guida non di Frodo, ma delle due valenti mogli, affrontati non draghi feroci, o assalti di briganti, ma pericoli ben piu' insidiosi, quali bottiglie di tinto, donativos ad ogni passo, oltre ad altre innumerevoli insidie che per brevita' non vi stiamo a raccontare ... e' finalmente giunta alla tappa odierna praticamente incolume. Siamo a Villafranca del Bierzo, alloggiati nell'albergo municipale, che non merita menzione ulteriore, anzi dove abbiamo fatto il primo incontro veramente sgradevole con un pellegrino compagno di camera rompi..., che ci ha a freddo intimato di prepararci per la partenza prima di andare a dormire e di lavarci la faccia entro le 22 per consentirgli di dormire per tutto il tempo che gli faceva comodo. Ha aggiunto che ce lo diceva perche' siamo italiani. A questo punto Eraldo e io ci siamo meritati  (e chiediamo che ci venga attribuita al nostro ritorno) la corona di campioni in self control, dal momento che le mani ci stavano prudendo fortemente. Forse a questa incredibile dimostrazione di autocontrollo ha contribuito anche la nostra grazia di stato.  Durante il percorso oggi abbiamo varcato amene colline, rese ancor piu' deliziose dai vasti vigneti a perdita d'occhio. Ci scuserete percio' nei giorni a venire qualche intemperanza a tavola. Faremo penitenza al ritorno. I vini del Bierzo sono veramente ottimi e sarebbe peccato ancora piu' grave non rendere loro l'onore che meritano.

Domani ci attende una tappa molto impegnativa verso O Cebreiro: 32 km di salita, di cui 17 di strada asfaltata. Non preoccupatevi, niente ci puo' fermare. Vogliamo condividere con voi anche una catastrofica disavventura occorsaci appena arrivati al rifugio municipale: avevamo comprato una bella bottiglia di birra da un litro (2 E) e gia' sognavamo di degustarcela a pranzo quando una giapponesina che io avevo appena lodato per la grazia nell'incedere e la finezza dei modi, si e' seduta sul nostro prezioso involucro dei viveri, facendo cadere la bottiglia per terra. Morale della favola: l'apparenza inganna.

Lungo il percorso abbiamo visitato una chiesa con un quadro raffigurante S. Antonio da Padova che gioca a carte con Gesu' Bambino. Dicono che il Santo abbia ricevuto un posto di grande gloria in Paradiso per aver sopportato con grande autocontrollo le scorrettezze del bambino, che gli vedeva le carte in trasparenza.

Ponferrada (dove eravamo ieri) e' una bella citta' con un grandioso castello dei templari ben conservato. L'abbiamo visitato per circa un'ora, non tanto perche' assetati di cultura, ma per due piu' gravi motivi: innanzitutto perche' il mercoledì era giorno di visita gratuita, inoltre perche' non sapevamo come arrivare all'ora di cena. Se avessimo saputo poi quello che ci avrebbero dato da mangiare l'attesa sarebbe stata un incubo. Mi dicono di smetterla perche' la mail e' troppo lunga. Alla prossima puntata....
Eraldo, Francesco, Luisa , Maura

P.S. Domani pero' temiamo che non riusciremo a scrivere. O Cebreiro e' un posto in alta montagna, piccolo, super affollato e ... saremo sfiniti!

22,5
24 Giugno Villafranca del Bierzo – O Cebreiro

Questa tappa ha per meta uno dei luoghi più carichi di spiritualità dell'intero cammino. Ma arrivarci costa il suo tributo di sforzi e di pazienza; alla fine comunque la fatica è ricompensata: il villaggio di O Cebreiro  è affascinante.

 

sms: alle 12:50 dopo sette ore e venti di cammino faticoso in salita siamo arrivati a O Cebreiro in Galizia. Il tempo è bello e, dopo aver mangiato un boccadillo e bevuto una cerveza, andiamo a riposare. 

32
25 Giugno O Cebreiro - Triacastela

Il percorso odierno è paesaggisticamente molto bello. Dopo la giornata di ieri, dura ma emozionante, ve ne aspetta una  di tutto riposo: la marcia da Cebreiro a Triacastela è piacevole e senza particolari difficoltà.

 

sms: Siamo arrivati a Triacastela, oggi siamo un po' stanchi dopo la tappa di ieri. Siamo scesi di quota dunque fa molto più caldo. Abbiamo ancora una camera a quattro letti.

 

e-mail:  Carissimi
Si avvicina la data del rientro e noi vorremmo prolungare , ma purtroppo abbiamo gia' prenotato il volo del ritorno. Pazienza. E' arrivato il caldo, un caldo spagnolo, per la delizia di Eraldo, che oggi non e' voluto uscire dall'albergo del pellegrino, anche se la veranda in cui ha passato il pomeriggio era una sauna. Ci aspettano giornate di fuoco, per cui anticiperemo ancora l'ora del risveglio mattutino e della relativa partenza. Per le tappe superiori ai 30 km pensiamo di partire verso le 4.30, praticamente di notte, per non essere sorpresi dalla calura pomeridiana ancora sulla strada col rischio di fare la fine del baccala' sotto sale. Ieri eravamo a Cebreiro, un posto veramente incantato, dove abbiamo per la prima volta incontrato gli Elfi e quindi vi sapremo dire con certezza al ritorno qual e' il colore vero della loro pelle e se le loro orecchie sono veramente a punta. A O Cebreiro e' sepolto con tutti gli onori il parroco don Valinas, che circa una quarantina di anni fa si e' dato da fare per riesumare dai reperti del passato il Cammino di Santiago e ci e' riuscito fin troppo bene. E' stato lui a ricostruirlo tappa per tappa, a percorrerlo passo passo con un barattolo di vernice in mano per disegnare le frecce gialle del percorso. La Chiesa di O Cebreiro e' una bella costruzione preromanica del IX sec. che fino al sec. XIX e' stata abbazia benedettina. Vi si conserva un calice con patena del sec XII che la leggenda locale identifica col Santo Gral.

Sono arrivate le signore, che vi aggiorneranno sulla moda dei pellegrini. 

Come si riconosce un pellegrino nella sfilata del Cammino?

L' abbigliamento si mimetizza con la natura . Il pellegrino è un uomo sicuro di se  , deciso nel suo portamento, volitivo nel saper esprimere attraverso l'abito il suo essere tutt'uno con il cammino. Le scarpe volutamente impolverate si confondono con il fango del cammino, già fino a metà coscia il pellegrino si spande una leggera polvere rossa che lo mimetizza e lo distingue. I pantaloni a volte lunghi il più spesso corti quest'anno vanno di colore verde chiaro per  confondersi fra le vegetazioni quando impellenti bisogni urgenti necessitano di una fermata necessaria. Le magliette sono di diverso colore ma dopo alcuni Kilometri assumono tutte la medesima colorazione tipo sudato/bagnato. Ma è il volto e il cappello la vera novità di quest'anno. Se vuoi essere alla moda non può mancare nel tuo bagaglio la bandana antico richiamo piratesco. Si suggerisce per i giorni più caldi un grande cappello a falda, bene anche per la pioggia, caso mai arricchito da fazzolettone infilato fra il capo e il cappello per coprire la coppa del collo ormai bruciata dal calore. Necessario il bastone , rude , bucolico e spartano. Questo strumento e ormai superato dalle racchette che spandono nell'aria un dolce suono tic/tac che accompagna come musica il cammino del pellegrino. Ci sono poi gli opzional. Decisamente le donne , non volendo rinunciare alla abbronzatura, tentano in ogni modo di raggruppare magliette e pantaloncini al limite del possibile. Gli uomini sovente portano fiaschette di ampio contenuto  dove l'acqua generalmente la fa da padrone ma, visti alcuni pellegrini, non sempre. Ma la cosa veramente distintiva del pellegrino è il profumo. Quest'anno va di moda eau de sudor un misto fra puzza di piedi, sudore e residui  vari. Certi arricchiscono l'abito con fiori di campo raccolti lungo il percorso che rendono il tutto  molto  ........ floreale.
Per oggi e  tutto
Ciao
Eraldo Francesco Luisa e Maura

21
26 Giugno Triacastela - Barbadelo - Portomarin

Uscendo da Triacastela si percorre  la solitaria e remota valle di San Xil, attraverso villaggi sperduti ed una folta vegetazione che a volte crea veri e propri tunnel naturali. Non è raro in Galizia trovarsi nella nebbia in qualsiasi stagione, data l'alta umidità della zona. E' camminando in questa atmosfera che si arriva a Barbadelo
sms ore 12.17 : Superata Sarria siamo diretti a Portomarin   40 Km.

 

sms ore 21:16: Carissimi ce l'abbiamo fatta!!! Siamo stravolti ma vivi: abbiamo camminato 12 ore e quaranta minuti e fatto 43 km. Ci siamo portati avanti e questo è buono. Ora siamo a cena per recuperare le energie. 

23
+
19
27 Giugno Portomarin - Palas de Rei

Ormai Santiago è proprio vicina, considerando che si cammina da quasi un mese. Si percepisce che la meta finale è a portata di mano ed i chilometri "cadono" sotto i piedi del viandante.

sms : Hola! Dopo 23,5 km siamo arrivati tra salite e discese a Palas de Rei. Le gambe risentono un po' della stanchezza di ieri ma oggi con un po' di riposo contiamo di recuperare. Le tappe ora sono modificate: domani dovremmo essere ad Arzua.
Saluti a tutti quelli che ci seguono.

 

mail : Carissimi,  siamo ancora vivi e non e un modo di dire perche ieri ci siamo fatti un tappone di 43 kilometri  con mucio calor e un'afa asfissiante. La tappa ha lasciato il segno fisico e morale. Le gambe delle donne, meno preparate, si sono arrostite al sole, la coppa di Francesco ormai e di colore nero e la gamba di Eraldo ha ripreso a fare le bizze. Per fortuna oggi le cose si sono sistemate e andiamo sicuri verso la meta. Ieri ci saremo bevuti circa 7/8 litri di acqua a testa e credeteci e stata veramente dura. Perche l'abbiamo fatto? sicuramente per farci dare degli imbecilli dall'ospitalero di Portomarin ed anche per avvicinarci a Santiago in modo da poter arrivare entro le dodici alla messa del pellegrino.

Sabato eravamo a Triacastela e da buoni praticanti ligi ai doveri del buon cristiano siamo andati alla messa prefestiva. Il prete ha fatto un'ottima accoglienza ai pellegrini e ha adattato la messa alle loro esigenze, cercando di metterli tutti a loro agio, considerate le diverse nazionalita' presenti a quella messa, compresa la giapponese la coreana. Al posto del coro c'era una postazione multimediale posizionata sotto l'altare, e manovrata dal prete. Al momento della Pace, ci ha invitati ad abbracciarci e per primo ha dato l'esempio. Le sue parole venivano tradotte in diretta da un'interprete da lui scelta all'inizio della messa. Le letture sono state fatte leggere in varie lingue e cosi' la benedizione dei pellegrini. Siamo usciti da Messa, dopo un'ora tutti contenti: e' stata un'esperienza unica e indimenticabile.

Oggi abbiamo fatto una tappa tranquilla e siamo arrivati a Palas de rei anche se la fatica di ieri ancora pesa sulle gambe. Ogni sera per tenerci in forma ci facciamo una bottiglia di tinto. Dato che la forma e importante da qualche giorno ci facciamo una bottiglia anche a mezzogiorno. Se rimarremo sobrii ci vedremo domenica contrariamente ci prenderemo una settimana di disintossicazione .
A presto
Eraldo Francesco Luisa Maura

24
28 Giugno Palas de Rei - Arzua

Si entra nella provincia di A Coruna. Il paesaggio è verde ed ondulato, si attraversano ruscelli e fiumi. Da non sottovalutare i continui saliscendi.

 

sms ore 10:37 : Hola! Siamo a Melida, la città del pulpo (polipo). Siamo partiti da Palas de Reis con una leggera nebbiolina. Il cielo è grigio e mancano 10 km alla meta: speriamo non piova.

 

sms ore 16:05 : Carissimi, siamo ad Arzua a 38 km da Santiago, ormai il pellegrinaggio è al termine. Oggi tappa tranquilla ma ci siamo fatti 30 km, qui si mangia il pulpo e prevedo che questa sera sarà la nostra cena.

 

mail : Dopo aver perigliosamente superato le insidie di Ent millenari, in foreste buie di castagno; dopo aver a malapena evitato la morte per soffocamento in viscide boazze lungo le vie della Galizia, come al solito rinfrancati dall'ottimo vino di Spagna, superati altri innumerevoli ostacoli che non abbiamo cuore di raccontare, siamo giunti finalmente a Arzua, a circa 40 km da Santiago Ci mancano quindi due tappine che suddivideremo in modo da lasciare la piu' corta alla fine; questo ci consentira' di arrivare a Santiago il 30 giugno in tempo per la messa del pellegrino delle ore 12. Ci arriveremo con tutte le nostre decorazioni olfattive, riservando al primo pomeriggio le solite abluzioni. Ormai la nostra avventura sta per terminare e un po' ci dispiace perche' il tempo e' volato e a questa vita vagabonda e un po' barbona ci siamo quasi affezionati. Probabilmente e' ormai superato anche il rischio di decesso in itinere, ma vediamo santini di defunti recenti lungo la via anche in questi ultimi tratti, per cui non sarebbe male a ogni buon conto che si prepari un coccodrillo per ciascuno di noi. Ad Arzua siamo alloggiati in un ALBERGO PER PELLEGRINI PRIVATO, perche' quello pubblico era gia' completo. In queste ultime tappe abbiamo completamente cambiato i compagni di viaggio, per lo piu' vacanzieri in lunga, interminabile processione.

Domani contiamo di sostare a Arca in attesa dell'ultima fatica.

Eraldo, Francesco, Luisa, Maura

29,5
29 Giugno Arzua - Pedrouzo (Arca)

L'imminenza di Santiago accende il cuore e rende più veloce il passo. Tra salite e discese si attraversano diversi borghi molto simili tra loro.
Una curiosità: in questa tappa si incontra un piccolo monumento che ricorda Guillermo Watt, un pellegrino morto qui nel 1993, a una giornata da Santiago.
Il nome di Arca è di fatto quello dato all'importante ed eccezionale rifugio di Pedrouzo, d'estate fin troppo frequentato.

sms ore 12:47 : Buenas dias! Siamo a Pedrouzo in attesa che apra l'ostello. L'aria è fresca e il cielo è blu con qualche nuvola. Oggi piacevole tappa di 22 km. Siamo ormai vicino alla meta: mancano solo 18 km!!!

 

mail : Carissimi,   ormai siamo alla conclusione del nostro pellegrinaggio. Siamo ad Arca o Pedrouso a 20 km da Santiago. Oggi tappa facile di avvicinamento in una processione lunghissima di gente verso l' agognata meta. In questi giorni ne abbiamo viste di tutto. Intanto i maratoneti che hanno l'obiettivo di raggiungere Santiago facendo gli ultimi 100 km in soli 3 giorni . Abbiamo visto una famiglia con tre figli molto piccoli uno dei quali era dormiente disteso su una amaca posta  su un carriolino di produzione propria colmo di bagagli trainato dal padre... poveretto. Arrivati a questo punto merita una citazione l'andatura o il procedere dei pellegrini. Non c'e persona che non accusi un qualche malanno, chi ai piedi, chi alle gambe, tutti alla testa. Queste indiscutibili menomazioni fanno procedere la processione dei pellegrini ad un ritmo affaticato, arrancante e zoppicante.  Emergono da questi, facendo sfoggia di una invidiabile salute, coloro che sono giunti fin qui in auto o in bus e che si sono messi gli scarponi nuovi e sfavillanti due metri prima del paese. Ieri sera abbiamo preso una decisione storica: cena galliega. Ecco il menu: caldo galligo, viera galliega, merluza galiega e torta di Santiago galliega. Vi state gia' leccando i baffi e vero?  Ma non e finita. Ogni portata era servita con il doppio piatto e un tovagliolino , il cameriere pieno di premure, l'ambiente accattivante, il vino tinto. Ci invidiate vero? Siamo rimasti a tavola un'ora e mezzo perche le portate dovevano essere cucinate al momento e quindi essere piu' prelibate. Vorreste venire qui per fare l'esperienza e vero? State a casa perche' dopo la cena siamo dovuti andare al supermercato per comprare qualcosa da mangia che calmasse i morsi della fame. Il brodo galliego e una brodaglia che non sa di niente , la veira era una capasanta bruciata, la merluza era trasparente ed insipida condita con 2 asparagi bianchi sottilissimi , la torta non era divisibile quanto era piccola. Questa sera ritorniamo al nostro menu' del dia che non sara' eccezionale ma almeno riempie. Il tempo ci sta graziando, i temporali ci minacciano ma sono stati fino ad ora clementi con noi. Se un giorno deciderete di fare questa esperienza vi consigliamo dei tappi anatomici perfettamente adattabili alle vostre orecchie perche non passa notte senza concerti di fiati alti e bassi.
Tanti auguri a Don Pierpaolo per il suo onomastico.
Ci vediamo,  a Dio piacendo, domenica.
A presto
Eraldo Francesco Luisa Maura

E' l'ultima notte sul Cammino, l'ultima notte con gli amici, l'ultima notte prima della meta. Una notte di vigilia e di veglia. Il viaggio  ad limina Sancti Jacobi  si compie e con esso un sogno, un'avventura ...

22
30 Giugno Pedrouzo - Santiago de Compostela

Dopo un mese di cammino, giornate di sforzi, vesciche (chi più chi meno), dolori muscolari e, soprattutto l'incontro fraterno con tanti amici, la meta è a mezza giornata di cammino. Il finale del Cammino, purtroppo non conserva più nulla della magia e del fascino di un tempo, inglobato ed assorbito dal cemento in nome della modernità. 
Un piccolo dato storico: a Labacolla, approfittando del piccolo rio omonimo che scorre nei dintorni, gli antichi pellegrini usavano lavare il corpo ed i vestiti, quasi a mondarsi delle fatiche del lungo viaggio.

 

sms : Siamo arrivati in cattedrale a Santiago alle undici. Il nostro pellegrinaggio è terminato, ora attendiamo le 12 per partecipare alla messa del pellegrino. Ce l'abbiamo fatta, a volte è stata dura ma siamo qui e questo ci da' soddisfazione e gioia..

Il Cammino è compiuto, l'impresa è riuscita, la paura di non farcela si è sciolta; ora è tempo di gioia, c'è posto solo per la felicità, la commozione e il ringraziamento.

 
mail :   Carissimi,
il nostro pellegrinaggio e' finito. Ringraziamo innanzi tutto tutti voi che ci avete seguito  in questa avventura: credeteci ci avete fatto compagnia e vi abbiamo sentiti molto vicini e partecipi.   Il cammino di Santiago e' una metafora della vita. Camminare per tanti kilometri e' un po' come percorrere la vita, giorno dopo giorno , con le fatiche, le gioie, i dolori della vita quotidiana.
Abbiamo attraversato monti, colline, pianure e deserti, abbiamo visto citta' floride e paesi disabitati sperduti nella meseta. Abbiamo visto citta' costruite con il fango e paesi scavati nella montagna. Abbiamo visto tanti fiumi e altrettanti ponti costruiti nel corso dei secoli per permettere ai pellegrini di raggiungere la meta. Abbiamo incontrato personaggi unici: il filosofo, l'adoratore del sole, il figlio del vento, il rettore della facolta' cattolica di Manila, un esperto storico del pellegrinaggio e poi tanta gente comune piu' o meno simpatica piu' o meno discreta piu' o meno rumorosa . Tutti volti a raggiungere la meta, tutti intenti, ogni mattina, a preparare lo zaino, tutti pronti ad affrontare la fatica del giorno.
Abbiamo legato amicizie, ci siamo sorretti a vicenda. Quando qualcuno rimaneva indietro l'altro lo aspettava perche' il percorso si fa insieme. Abbiamo preso l'acqua e ci siamo surriscaldati al sole. Abbiamo percorso itinerari facili e quelli piu' difficili. Abbiamo sbuffato quando la strada ci sembrava non finisse mai. Abbiamo avuto momenti di difficolta' quando le gambe o la schiena ci davano dolore. Abbiamo mangiato panini tutti i giorni e il menu del dia alla sera. A volte abbiamo gustato con piacere i sapori delle regioni che attraversavamo, altre volte ci hanno deluso le insistenti attenzioni per estorcerci qualche spicciolo in piu'. Ci hanno accolto con gioia e alcune volte ci hanno trattato come mucche da  mungere.
Abbiamo incontrato preti saggi e preti un po' bizzarri comunque ci hanno dato parole di incoraggiamento e di conforto.
Abbiamo pregato per noi e anche per voi.
In alcuni momenti ci siamo trovati soli con il Signore e la preghiera ci e' nata spontanea per ringraziarlo, per chiedergli un aiuto per andare avanti o semplicemente abbiamo pregato perche' il Signore era, in quel momento, l'unico nostro amico.
Abbiamo cantato " quale gioia mi dissero ....." scendendo  dal monte di Gozo  quando abbiamo intravisto la cattedrale di Santiago .
Il pellegrino parte con l'idea di fare un cammino poi quando e' alla meta si accorge che e' il cammino che fa il pellegrino. Il cammino non ti porta ad una meta ma e' il cammino stesso la meta.
Il pellegrino vive del necessario, le cose superflue non gli appartengono perche' pesano nello zaino.
Ogni pellegrino quando arriva a Santiago e' un po' cambiato.

A domenica
Ciao
Eraldo, Francesco, Luisa, Maura

 P.S.  Il botafumeiro e' meraviglioso!!!!!!! e il pulpo e' squisito (ancor meglio con il tinto)

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FOTO DEL CAMMINO

 

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